Categoria: Responsabilità civile e risarcimento del danno

Scontro auto-moto a Rivignano, grave un 33enne

Stava tornando a casa, ad Ariis, in sella alla sua Honda. Ma sulla strada del rientro, in via VIII Bersaglieri, M. P., 33 anni, è rimasto coinvolto in un incidente stradale.

È ricoverato in condizioni gravissime all’ospedale di Udine. Il giovane, sposato con due figli, per cause che sono ancora in corso di accertamento da parte della polizia stradale di Udine, è impattato contro una Skoda Octavia Wagon che proveniva da Ariis e che in quel momento stava svoltando verso sinistra per entrare nel cortile di un’abitazione. Il conducente, L.D. della zona difeso dall’avvocato Fabio Gasparini del Foro di Pordenone, stava andando a trovare dei parenti. Nessuno dei due mezzi è riuscito a evitare in tempo lo schianto.

A seguito dello scontro, la moto ha finito a sua corsa incastrandosi sotto l’auto, P. invece è rimbalzato sopra il cofano. Immediatamente sono scattati i soccorsi. Le sue condizioni sono apparse subito critiche.

Sul posto sono arrivati tempestivamente il 118 di Latisana, i vigili del fuoco volontari del distaccamento di Codroipo e la polstrada del capoluogo friulano. Pochi istanti, lo scontro tra i due mezzi e una giornata di festa da trascorrere con familiari e amici è stata rovinata sull’asfalto tra pezzi di vetro e lamiere.

Tra gli sguardi attoniti dei residenti allertati dalle sirene che hanno squarciato il silenzio del pomeriggio. Tra gli amici di P. arrivati poco dopo in via VIII Bersaglieri per cercare di capire che cosa fosse successo. P. ieri avrebbe dovuto trascorrere la serata insieme alla famiglia a cena da alcuni amici.

Stava tornando a casa, era appena partito da Rivignano e si stava dirigendo ad Ariis. Poi lo schianto e la corsa in ospedale a sirene spiegate.

E adesso sono ore di grande attesa e angoscia, ma anche e soprattutto di speranza per la moglie, i parenti e tutte le persone che lo conoscono e gli vogliono bene. Le sue condizioni, come detto, sono molto gravi. Ora nel Comune, dove P., titolare di un’impresa edile, è molto conosciuto e apprezzato, si attende di ricevere presto delle buone notizie.

Entrambi i mezzi coinvolti nel sinistro sono stati posti sotto sequestro. La strada, durante le operazioni di soccorso e di recupero dei due veicoli, terminate poco prima delle 20, è stata chiusa al traffico in entrambe i sensi di marcia (Dal Messaggero Veneto del 26.12.2016)

Truffa clienti ed erario per oltre mezzo milione. Costituite 5 parti civili con l’avvocato Fabio Gasparini

Avevano piena fiducia nel commercialista che aveva aperto lo studio T. a Casarsa. Quando hanno scoperto che non si occupava come avrebbe dovuto delle loro dichiarazioni dei redditi o del versamento dell’iva, era ormai troppo tardi. S. C., 41 anni, originario di San Vito al Tagliamento, attualmente all’estero, difeso dall’avvocato Anna Tortora, ieri è stato rinviato a giudizio dal gup Roberta Bolzoni. Il processo comincerà il 7 febbraio prossimo: è chiamato a difendersi dalle accuse di truffa aggravata e di varie fattispecie di falso. Ieri, in udienza preliminare, con gli avvocati Fabio Gasparini, Giuseppe Bavaresco e Francesco Furlan si sono costituite cinque parti civili. Le parti offese sono però una trentina e l’importo falsamente compensato con i modelli F24 è di 505 mila euro.

I fatti contestati vanno dall’agosto 2011 al marzo 2013. C. – a cui il pm Federico Facchin ha contestato l’aggravante dell’abuso di relazioni di prestazioni d’opera – è accusato di aver truffato i suoi clienti (artigiani, commercianti e studi tecnici di Pordenone, Casarsa, Sesto al Reghena e Zoppola). Erano tutti convinti della regolarità delle pratiche che gli avevano affidato e non si erano mai preoccupati. Ci pensava lui. In realtà negligenze ed errori hanno originato pesanti irregolarità fiscali. «Se le pratiche fossero state gestite correttamente – rileva la Procura nell’imputazione – nessun debito erariale sarebbe stato originato».

A farne le spese sono stati anche i funzionari della sede di Pordenone dell’agenzia delle entrate. C. è infatti accusato di essersi avvalso della procedura di “compensazione orizzontale”, quella che permette al contribuente di compensare crediti e debiti nei confronti dell’erario, inviando per via telematica F24 falsi. Lo avrebbe fatto in qualità di intermediario abilitato e utilizzando chiavi di accesso che erano state rilasciate ai clienti. In questo modo – secondo l’accusa – si sarebbe procurato un ingiusto profitto di 505 mila euro, poichè per l’effetto della procedura da lui avviata è scattato l’annullamento della pretesa erariale ed è stata bloccata la procedura di riscossione. (dal Gazzettino del 13.10.2016)

Reati Stradali: parola agli esperti

Il sostituto procuratore di Pordenone, Federico Facchin, e l’avvocato Fabio Gasparini, presidente dell’associazione italiana Giovani avvocati di Pordenone, sono saliti in cattedra sabato 19 novembre, alle 17.30 a palazzo Rota, per parlare di “Sicurezza nella guida e nuovi reati da circolazione stradale”. L’evento è stato organizzato dalla Somsi e ha visto una folta partecipazione da parte della cittadinanza.

Dal dibattito è emerso come, a fronte della mano pesante del legislatore, che mira a colpire non solo i cosiddetti “pirati della strada”, bensì tutti coloro che si mettono alla guida e abbiano causato un incidente stradale con lesioni, risulti fondamentale intervenire tempestivamente fin dalle ore immediatamente successive all’incidente. Per cercare di ridurre le conseguenze pregiudizievoli è, infatti, fondamentale predisporre fin da subito perizie cinematiche tramite le quali ricostruire l’esatta dinamica del sinistro.

Sarà altrettanto importante appurare, tramite un medico legale, se le conseguenze lesive subite dal danneggiato superino effettivamente i 40 giorni di malattia (limite temporale che fa “scattare” d’ufficio il procedimento penale con revoca della patente per 5 anni).