Anno: 2014

Lite al “Perla”, due carabinieri feriti

PORDENONE. Una parola di troppo. E forse anche un bicchiere di troppo. E s’è innescata la miccia. Una lite nata tra un russo e un italiano, al bancone del bar Perla domenica sera. La discussione, che s’è scaldata con qualche pugno, è proseguita anche in strada, quando i due sono stati invitati dal gestore a uscire.

E, una volta chiamati i carabinieri, l’italiano, M. P., avrebbe secondo l’accusa inveito pure contro di loro menando calci e ferendone due. L’uomo, un cameriere di 24 anni , è stato arrestato e processato ieri per direttissima: ha patteggiato tre mesi e 10 giorni, pena sospesa, ed è stato rimesso in libertà.

I fatti sono successi domenica sera. Attorno alle 23, in un affollato bar Perla, i due hanno cominciato a litigare, seduti al bancone. Dalle parole, ben presto, s’è passati ai fatti. Da quanto raccontato da alcuni testimoni che al momento erano nel locale, lo straniero avrebbe assestato un pugno a Pisu il quale non ci ha pensato un attimo e ha restituito il cazzotto.

Il parapiglia che stava per nascere è stato subito sedato dal gestore del locale. Li ha invitati a uscire. Ma neppure l’aria frizzante della notte ha calmato gli animi accesi. E così pure una volta in strada, hanno continuato il battibecco. Il gestore del locale ha quindi chiamato i carabinieri. Sono arrivate tre volanti da Fontanafredda, Cordenons e dal Radiomobile di Sacile.

I carabinieri hanno cercato di separare i litiganti: mentre il russo ha ritrovato la calma, P. ha cominciato a menare calci a destra e a manca, ferendo i due carabinieri che cercavano di fermarlo. Li ha mandati all’ospedale con lesioni agli arti inferiori guaribili in cinque giorni.

Sono riusciti comunque a bloccarlo e ad ammanettarlo. Il caso è stato quindi affodato ai carabinieri di Pordneone che hanno proceduto con l’arresto per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale.

Ieri s’è celebrato il processo per direttissima da parte del giudice Rodolfo Piccin. Titolare dell’inchiesta il pm Pier Umberto Vallerin (sostituito in aula dal Vpo Patrizia Cau). P. è stato difeso dall’avvocato di fiducia Fabio Gasparini: convalidato l’arresto, P., che era incensurato, ha patteggiato tre mesi e 10 giorni (pena sospesa) e rimesso in libertà. (Dal Messaggero Veneto del 11.02.2014)

Piazza sconnessa, cade con la bici

SAN VITO – Quanto dovrà attendere ancora la sistemazione, per lo meno parziale, del piazzale di fronte alle attività commerciali all’ombra del campanile di Madonna di Rosa, a San Vito? Se lo chiedono gli utenti della zona, dove la pavimentazione è sempre più sconnessa. E c’è chi si fa male: è successo sabato sera a un ciclista sanvitese, feritosi al volto. Come ha raccontato, stava percorrendo il piazzale, quando la ruota anteriore della sua bicicletta si è incastrata tra le mattonelle sconnesse accanto a un tombino. Inevitabile il balzo in avanti: il sanvitese ha battuto il volto a terra. Perdeva molto sangue da un taglio sullo zigomo sinistro, subito gonfiatosi, e si è recato al pronto soccorso, dove gli sono stati applicati tre punti di sutura. Ora sta valutando con un legale (avvocato Fabio Gasparini di Pordenone ndr) di inoltrare una richiesta di risarcimento al Comune. E sul luogo, ieri mattina, un automobilista, riferendosi proprio al punto del piazzale in questione, ha osservato: «Possibile che si possa lasciare la pavimentazione in questo stato? Su quella buca le sospensioni della mia auto hanno appena preso un bel colpo». Eppure, da anni la situazione del malconcio piazzale è nota. Le mattonelle che ne formano la pavimentazione, realizzata negli anni Novanta, sono sconnesse o formano avvallamenti che a loro volta, in caso di pioggia, diventano grandi pozzanghere. Anche la viabilità avrebbe bisogno di essere regolata, magari con nuova segnaletica. Il Comune ha ipotizzato, nei mesi scorsi, un intervento radicale, ma dai costi rilevanti e dunque dai tempi ancora indefiniti: l’idea sarebbe quella di realizzare una rotatoria all’ingresso del piazzale, per poi procedere con la sua sistemazione. Nell’attesa, si chiedono gli utenti della zona, non si possono almeno sistemare i punti che più ne necessitano? (a.s.) Dal Messaggero Veneto del 26.01.2014