Dispetti, telefonate mute, danneggiamenti e minacce continue.

Dispetti, telefonate mute, danneggiamenti e minacce continue. Al processo contro L. C. C., 52 anni, ad Aviano conosciuto con il soprannome di “Zorro”, è cominciata la sfilata dei testimoni. È accusato di furti, danneggiamento e stalking. Per anni ha condizionato la vita dei compaesani, ostacolato trattative sulla compravendita di terreni, minacciato ritorsioni e subissato la gente di dispetti.
Tra le vittime ci sono anche due dipendenti comunali di Aviano, presi di mira per alcuni lavori pubblici in prossimità della casa di C. C., lavori che lui non gradiva. E c’è anche un direttore di banca. Ieri ha raccontato di come l’imputato gli avesse stravolto la vita. La sua e quella della famiglia. Di come gli mancava di rispetto in ufficio o gli incuteva timore perchè gli investimenti non davano il rendimento sperato. Mentre il direttore testimoniava, l’imputato è stato ripreso dal giudice Eugenio Pergola per il suo atteggiamento: «L’ammonisco a non ridere e a non commentare – gli ha intimato – altrimenti la mando fuori dall’aula».
Anche il bancario riceveva telefonate notturne mute. «All’inizio credevo fosse l’allarme della banca – ha spiegato – Una sera ho preso l’auto e sono andato fino ad Aviano. Ho visto C. C. uscire dalla cabina telefonica davanti alla banca, nel frattempo mia moglie ha ricevuto un’altra telefonata». E ancora: «Non si dormiva più la notte per via delle telefonate, una volta abbiamo fatto colazione con i bambini alle 4 del mattino». In un’occasione un uomo telefonò alla moglie e, con voce camuffata, l’avvertì: «Dica a suo marito che se lo trovo per strada in bicicletta lo prendo sotto». La famiglia fu tormentata tra il 2008 e il 2009. Un clima di ansia e tensione: «Non voglio dare la colpa a nessuno – ha riferito il testimone – ma aspettavamo un bambino e l’abbiamo perso».
Ansia e tensione come quelle descritte da un’altra famiglia di Aviano, colpevole di aver acquistato un terreno a cui era interessato anche C. C. «Si appostava anche davanti alla scuola di nostra figlia», hanno dichiarato marito e moglie. Danneggiamenti, lanci di uova, telefonate e intromissioni durante le aste sono stati invece confermati da un impresario di Aviano, anche lui nella lista delle parti offese. Tra le vittime c’è anche un avianese che aveva subito un incendio, episodio che la Procura ha però archiviato non essendoci prove a carico di Candotto Carniel.
L’udienza è stata aggiornata al 2 ottobre per sentire i testimoni delle parti civili (il Comune di Aviano e sei vittime costituiti rispettivamente con gli avvocati Fabio Gasparini e Daniel Polo Pardise). L’imputato è difeso dall’avvocato Alessandro Magaraci. (Dal Gazzettino del 23.07.2015)