Anno: 2017
Stalking sui vicini, assolta la maestra
Un rapporto di vicinato iniziato nel 2008, che è diventato subito un incubo: per lei, una maestra con 36 anni di servizio alle spalle, G.C. le iniziali, e per i nuovi vicini di casa, una famiglia straniera composta da madre, padre e un bambino. Dopo denunce e controdenunce, dopo che la maestra si è trasferita nel 2013 e che nel 2015 è stata colpita dall’ammonimento del questore, il processo per stalking che ieri si è concluso con l’assoluzione perché il fatto non sussiste (giudice Iuri De Biasi). Tutto era nato quando la donna, che viveva in una bifamiliaere a Fiume Veneto, si è trovata dei nuovi vicini al posto del fratello: la famiglia di immigrati, persone che lavorano, ben integrate, ha infatti acquistato all’asta una parte della casa. Quando si è trasferita, però, ha scoperto che molti spazi, a partire dal cortile, erano in comune. Dopo un’iniziale convivenza pacifica, i rapporti si sono incrinati. La maestra avrebbe messo in atto tutta una serie di dispetti reiterati al punto da ricevere prima un ammonimento del Questore e poi di finire a processo con l’accusa di cagionare ansia e paura nei vicini e di averli indotti – il minore che non giovava più in giardino e la mamma non rimaneva più sola in casa – a cambiare le proprie abitudini. I vicini hanno iniziato a denunciare ogni comportamento ritenuto volontario: danneggiamenti attraverso lo sversamento di candeggina, sui muri e sul davanzale, ma anche l’abbandono di deiezioni, di animali morti e spazzatura nelle pertinenze. Come emerso in sede dibattimentale dall’avvocato di parte civile Silvia Sanzogni – nel corso del processo sono stati prodotti anche foto e video -, i comportamenti sarebbero stati reiterati negli anni al punto da indurre la famiglia a vivere nell’ansia e a mutare abitudini. Anche il vpo Beatrice Toffolon ha chiesto al giudice nove mesi di reclusione, pena sospesa condizionata al risarcimento del danno. L’avvocato della difesa, Fabio Gasparini, oltre a ricordare che i primi anni di vicinato erano stati buoni, ha rimarcato che anche la famiglia provocava la signora (per esempio lasciando il cancello aperto per far scappare la sua cagnetta) – prova ne sono controdenunce ed esposti al Comune – e che alla fine è stata lei a subire il danno dal momento che si è trasferita dalla figlia. L’avvocato di parte civile ha ricordato però che la signora ogni giorno torna comunque nella casa. Il giudice l’ha assolta. (Dal Messaggero Veneto del 22.09.2017)
Schianto mortale a 17 anni, disposta la perizia sulla moto
Il pm Federico Facchin ha conferito l’incarico all’ingegner Luigi Battistella per la consulenza tecnica sulla moto Derby nell’ambito dell’indagine per omicidio stradale sull’incidente di sabato 5 agosto a San Vito nel quale ha perso la vita il diciassettenne G J S, di San Giovanni di Casarsa.
La polizia locale lo ha notificato ieri al legale della famiglia, avvocato Fabio Gasparini.
La consulenza sarà finalizzata a valutare lo stato di efficienza della moto e a verificare se ci siano state avarie di tipo meccanico. Il legale della famiglia si riserva di nominare un consulente di parte. Ancora da fissare la data d’inizio del lavoro del consulente. Il fascicolo resta aperto a carico di ignoti. Il conducente della Toyota Auris grigia contro la quale si è scontrata la moto Derbi, il sanvitese M.S., 52 anni, non è indagato. La dinamica dell’incidente è ritenuta chiara e tale da escludere responsabilità dell’automobilista. Stando alla prima ricostruzione degli agenti della polziai locale S. stava percorrendo via Treviso, a San Vito, in sella alla sua Derbi, con direzione San Vito-Villotta. La moto, in uscita dalla curva all’incrocio con via Sbrojavacca, ha lasciato sull’asfalto segni profondi di pneumatici e cavalletto.
Nel senso di marcia opposto sopraggiungeva la Auris di M.S., in direzione San Vito, che dagli accertamenti della polizia locale risultava tenere regolarmente la destra. La moto ha impattato contro la parte anteriore destra della vettura, in particolare contro lo pneumatico, spezzandosi in due. (Dal messaggero Veneto del 15.08.2017)