Mese: Novembre 2016

Pordenonese querela Belpietro

Il giorno dopo la strage di Parigi, il quotidiano Libero titolò a sei colonne: “Bastardi islamici”. Più di una querela fu presentata alla magistratura nei confronti del direttore responsabile Maurizio Belpietro. Una di queste porta la firma di M. A .S., manager di 45 anni, esponente del coordinamento territoriale del Pd di Pordenone. Ebbene, il pubblico ministero, concluse le indagini, ha chiesto la citazione diretta a giudizio del noto giornalista. Il processo comincerà il 13 marzo dell’anno prossimo dinanzi al giudice monocratico. In quella sede M. A. S. si costituirà parte civile con l’avvocato Fabio Gasparini, che sta seguendo il caso. La Procura di Milano contesta a Belpietro di aver offeso pubblicamente la confessione religiosa islamica, «mediante il vilipendio di coloro che la professano». Con l’aggravante di aver commesso il fatto «per finalità di discriminazione e di odio religioso». In sostanza il direttore di Libero, secondo gli inquirenti, ha violato l’articolo 403 del codice penale (offese a una confessione religiosa mediante vilipendio alle persone) e la legge Mancino in materia di discriminazione razziale (articolo 3, comma 1 della legge 205 del 1993). «Il mio cliente ha deciso di sporgere denuncia – ha spiegato l’avvocato Fabio Gasparini – perché quel titolo evoca l’accostamento fra i terroristi di Parigi e la religione musulmana, favorendo un’indebita generalizzazione». Sono una decina le persone offese nel procedimento, da tutte le parti d’Italia. La Procura ha operato una cernita. «Credo – ha aggiunto M. A. S. – che reagire a simili affronti sia un dovere civico, come cittadino italiano di fede islamica. Facciamo parte del tessuto sociale di questo paese. Non è ammissibile associare una religione agli atti terroristici, che sia l’Islam o un’altra confessione. Noi stessi musulmani siamo spaventati dai terroristi. Quelle parole mi hanno fatto male, hanno offeso l’intera Italia, non solo la comunità islamica». (DAl Messaggero Veneto del 19.11.2016)

Reati Stradali: parola agli esperti

Il sostituto procuratore di Pordenone, Federico Facchin, e l’avvocato Fabio Gasparini, presidente dell’associazione italiana Giovani avvocati di Pordenone, sono saliti in cattedra sabato 19 novembre, alle 17.30 a palazzo Rota, per parlare di “Sicurezza nella guida e nuovi reati da circolazione stradale”. L’evento è stato organizzato dalla Somsi e ha visto una folta partecipazione da parte della cittadinanza.

Dal dibattito è emerso come, a fronte della mano pesante del legislatore, che mira a colpire non solo i cosiddetti “pirati della strada”, bensì tutti coloro che si mettono alla guida e abbiano causato un incidente stradale con lesioni, risulti fondamentale intervenire tempestivamente fin dalle ore immediatamente successive all’incidente. Per cercare di ridurre le conseguenze pregiudizievoli è, infatti, fondamentale predisporre fin da subito perizie cinematiche tramite le quali ricostruire l’esatta dinamica del sinistro.

Sarà altrettanto importante appurare, tramite un medico legale, se le conseguenze lesive subite dal danneggiato superino effettivamente i 40 giorni di malattia (limite temporale che fa “scattare” d’ufficio il procedimento penale con revoca della patente per 5 anni).

Convegno “La sicurezza nella guida e i nuovi reati da circolazione stradale”

Da pochi mesi è entrata in vigore la Legge che ha istituito i nuovi reati di Omicidio stradale e di Lesioni personali stradali gravi o gravissime. In caso di incidente stradale sono previste pene fino a 18 anni di carcere oltre all’arresto in flagranza, il sequestro dell’autoveicolo e l’inibizione alla guida da 5 anni (nel caso di sinistro anche banale, come un tamponamento) e fino a 30 anni.

Di questo, nonché di Guida in stato di ebbrezza, Guida sotto effetto di sostanze stupefacenti e tutte le altre principali violazione del Codice della Strada ne parleremo il sabato 19 novembre 2016, presso la Sala Conisiliare del Comune di San Vito al Tagliamento.

I relatori del convegno saranno il al dott. Federico Facchin, Sostituto Procuratore della Procura della Repubblica di Pordenone e all’avv. Fabio Gasparini, Presidente dell’Associazione Italiana Giovani Avvocati di Pordenone.