Mese: Luglio 2015

AIGA di Pordenone, eletto il consiglio direttivo, l’avv. Fabio Gasparini è il nuovo Presidente.

L’Aiga (Associazione Italiana Giovani Avvocati di Pordenone) si è riunita in assemblea la scorsa settimana per l’elezione delle nuove cariche che, come da statuto, resteranno in vigore per il prossimo biennio.

Nuovo Presidente è stato eletto l’avv. Fabio Gasparini che succede ad Alberto Rumiel il quale in virtù della carica ricoperta nei due mandati precedenti resterà a far parte, di diritto, del nuovo consiglio direttivo.

Quest’ultimo è composto anche dagli avvocati Daniela Vaccher (Vice Presidente), Giada Murando (segretaria) Antonella Salvador (tesoriere), Luca Stramare (delegato nazionale), Lorenzo Marcon, Roberto Cescutti e Marta Falcon.

Il nuovo consiglio direttivo, a pochi giorni dall’elezione, si è già riunito per delineare i programmi per il prossimo futuro.

Dopo un’esperienza di 4 anni nel consiglio direttivo, l’avv. Gasparini, che ha avuto anche un’esperienza amministrativa come consigliere provinciale, è pronto a dare inizio al suo programma: «sono davvero orgoglioso di iniziare questa esperienza alla guida dell’associazione dei Giovani Avvocati. Credo molto nell’associazionismo e nell’importanza di creare una “rete” tra i giovani professionisti che operano nel territorio pordenonese, con particolare attenzione alla formazione quale percorso strategico fondamentale al fine di realizzare lo sviluppo professionale che il mercato di oggi richiede. Per fare ciò sarà fondamentale promuovere e consolidare i rapporti con le rappresentanze del mondo forense e giudiziario, nonché quelle istituzionali, sociali e culturali».

L’Aiga è un’associazione nazionale composta da avvocati under 45 con sezioni autonome presso ogni circondario di tribunale: la sezione pordenonese si compone di un centinaio di iscritti, alcuni dei quali provenienti dal portogruarese in seguito al recente accorpamento tra i due tribunali.

Tra gli obiettivi che si propone l’associazione vi è quello di tutelare i diritti dell’avvocatura, garantire ai praticanti e ai giovani avvocati un’elevata qualità di formazione professionale, oltreché diffondere i valori della professione, riaffermandone la rilevanza costituzionale e la specificità nei processi di integrazione con le realtà sociali ed economiche.

 

Bastonate in comune, niente processo

Aveva bisogno di soldi e si è rivolto ai Servizi sociali di Aviano imbracciando un bastone.  Nessuno gli apriva temendo di essere colpito, finché ha rotto un vetro della porta. Sempre più arrabbiato C.C., 25 anni, ha cominciato a colpire anche la carrozzeria di un furgone di proprietà del comune di Aviano provocando ammaccature. Processato per danneggiamento aggravato e sottoposto a perizia psichiatrica, ieri per il giovane è stato dichiarato il non doversi procedere per incapacità di intendere e volere. All’esito della consulenza eseguita dallo psichiatra milanese Ambrogio Pennati, che ha evidenziato la pericolosità sociale del venticinquenne , il giudice monocratico Rodolfo Piccin ha disposto la misura di sicurezza, che in questo caso prevede la frequentazione degli stessi Servizi sociali per la durata di sei mesi. Il venticinquenne era difeso dall’avvocato Fabio Gasparini. Dalla perizia psichiatrica (un centinaio di pagine) è emerso che ha disturbi importanti, ma comunque contenibili se si sottoporrà a un’adeguata terapia. Lo psichiatra ha stabilito che il giorno in cui C. C. tentò di farsi aprire la porta degli uffici dei servizi sociali di Aviano con un bastone la sua capacità di intendere e di volere e totalmente scemata . Per questo il giudice ha deciso di non proseguire il processo (dal Gazzettino del 09.07,.2015).

Insulti dopo la multa in treno. Lo bloccano in tre, condannato

Un giovane sale sul treno a Casarsa senza il biglietto e si nasconde nel bagno del convoglio diretto al capoluogo. Ma il capotreno se ne avvede, lo fa uscire dal bagno e lo multa: duecento euro di ammenda più il costo del biglietto. Poi, alla stazione di Cusano, sale una coppia di fidanzati, che si dirigono subito verso il capotreno, spiegandogli di non avere fatto il biglietto e di volerlo fare a bordo. E. A., 26enne residente a Casarsa, è nei paraggi e assiste alla conversazione fra il controllore e i due ragazzi. Nota che loro pagano il prezzo del biglietto più un sovrapprezzo di poche decine di euro. E non ci vede più. Il 26enne comincia a dare in escandescenze, inveendo contro il capotreno. Lo bloccano tre ragazzi a bordo. Subito viene chiamata la Polfer.Il 26enne si dà alla fuga, ma quando il capotreno gli aveva elevato la contravvenzione, aveva rilasciato le sue generalità. Ieri la sentenza di primo grado, dianzi al giudice Rodolfo Piccin: A. è stato condannato per oltraggio a pubblico ufficiale a due mesi di reclusione, senza la sospensione della pena. L’imputato è stato altresì condannato al risarcimento del danno in favore del capotreno, che si era costituito parte civile con l’avvocato Fabio Gasparini. (dal Messaggero Veneto del 02.07.2015).