Mese: Luglio 2015

Dispetti, telefonate mute, danneggiamenti e minacce continue.

Dispetti, telefonate mute, danneggiamenti e minacce continue. Al processo contro L. C. C., 52 anni, ad Aviano conosciuto con il soprannome di “Zorro”, è cominciata la sfilata dei testimoni. È accusato di furti, danneggiamento e stalking. Per anni ha condizionato la vita dei compaesani, ostacolato trattative sulla compravendita di terreni, minacciato ritorsioni e subissato la gente di dispetti.
Tra le vittime ci sono anche due dipendenti comunali di Aviano, presi di mira per alcuni lavori pubblici in prossimità della casa di C. C., lavori che lui non gradiva. E c’è anche un direttore di banca. Ieri ha raccontato di come l’imputato gli avesse stravolto la vita. La sua e quella della famiglia. Di come gli mancava di rispetto in ufficio o gli incuteva timore perchè gli investimenti non davano il rendimento sperato. Mentre il direttore testimoniava, l’imputato è stato ripreso dal giudice Eugenio Pergola per il suo atteggiamento: «L’ammonisco a non ridere e a non commentare – gli ha intimato – altrimenti la mando fuori dall’aula».
Anche il bancario riceveva telefonate notturne mute. «All’inizio credevo fosse l’allarme della banca – ha spiegato – Una sera ho preso l’auto e sono andato fino ad Aviano. Ho visto C. C. uscire dalla cabina telefonica davanti alla banca, nel frattempo mia moglie ha ricevuto un’altra telefonata». E ancora: «Non si dormiva più la notte per via delle telefonate, una volta abbiamo fatto colazione con i bambini alle 4 del mattino». In un’occasione un uomo telefonò alla moglie e, con voce camuffata, l’avvertì: «Dica a suo marito che se lo trovo per strada in bicicletta lo prendo sotto». La famiglia fu tormentata tra il 2008 e il 2009. Un clima di ansia e tensione: «Non voglio dare la colpa a nessuno – ha riferito il testimone – ma aspettavamo un bambino e l’abbiamo perso».
Ansia e tensione come quelle descritte da un’altra famiglia di Aviano, colpevole di aver acquistato un terreno a cui era interessato anche C. C. «Si appostava anche davanti alla scuola di nostra figlia», hanno dichiarato marito e moglie. Danneggiamenti, lanci di uova, telefonate e intromissioni durante le aste sono stati invece confermati da un impresario di Aviano, anche lui nella lista delle parti offese. Tra le vittime c’è anche un avianese che aveva subito un incendio, episodio che la Procura ha però archiviato non essendoci prove a carico di Candotto Carniel.
L’udienza è stata aggiornata al 2 ottobre per sentire i testimoni delle parti civili (il Comune di Aviano e sei vittime costituiti rispettivamente con gli avvocati Fabio Gasparini e Daniel Polo Pardise). L’imputato è difeso dall’avvocato Alessandro Magaraci. (Dal Gazzettino del 23.07.2015)

Tio disco: solo feste private, gestori assolti

Assolti dall’accusa di aver gestito il Tio disco come un’attività imprenditoriale: non è emerso che le serate siano state condotte in modo “commerciale”. Imputati erano i coniugi P., cui fa capo la Crema club srl, società che gestisce, in affitto d’azienda, il Tio disco di San Vito. Attività che portano avanti dal 2012. Allora avevano riavviato l’attività della discoteca, chiusa da anni, con un’associazione di promozione sociale, Crema club, che organizzava feste private, dunque per soli tesserati. In seguito, Crema club è divenuta una srl e per le serate al Tio non è più servita la tessera. Il 22 giugno 2012, l’associazione aveva organizzato una festa all’aperto. Si era sparsa la voce e l’affluenza fu notevole. Molte persone erano già tesserate, altre sottoscrissero l’adesione quella sera. Ci fu un blitz della Finanza: si contestò ai P. di portare avanti un’attività commerciale, non di tipo associativo. Il Tribunale di Pordenone aveva emesso un decreto penale di condanna: i due avrebbero dovuto pagare un’ammenda di 3 mila 900 euro, in sostituzione di 15 giorni di arresto. Ma l’avvocato Fabio Gasparini si è opposto e si è andati a processo. Il capo d’imputazione si riferiva all’articolo 80 del Testo unico leggi di pubblica sicurezza: i due erano accusati di tener aperto un luogo di pubblico spettacolo senza aver osservato le prescrizioni dell’autorità a tutela della pubblica incolumità, in quanto avevano organizzato un’attività di intrattenimento musicale in forma imprenditoriale senza autorizzazioni. Sentiti anche testimoni, è emerso che alla serata erano presenti soltanto soci e non vi era carattere di “imprenditorialità”. Ieri il giudice Monica Biasutti ha assolto gli imputati perché il fatto non sussiste. (Dal Messaggero Veneto del 15.07.2015)

Giovani avvocati, eletto il presidente Fabio Gasparini

L’Aiga (Associazione Italiana Giovani Avvocati di Pordenone) si è riunita in assemblea per l’elezione delle nuove cariche, in vigore per il prossimo biennio. Nuovo presidente è stato eletto l’avvocato Fabio Gasparini (in foto) che succede ad Alberto Rumiel il quale in virtù della carica ricoperta nei due mandati precedenti resterà a far parte, di diritto, del nuovo consiglio direttivo. Quest’ultimo è composto anche dagli avvocati Daniela Vaccher (Vice Presidente), Giada Murando (segretaria) Antonella Salvador (tesoriere), Luca Stramare (delegato nazionale), Lorenzo Marcon, Roberto Cescutti e Marta Falcon. Il nuovo consiglio direttivo, a pochi giorni dall’elezione, si è già riunito per delineare i programmi : tutelare i diritti dell’avvocatura, garantire ai praticanti e ai giovani avvocati un’elevata qualità di formazione professionale, diffondere i valori della professione, riaffermandone la rilevanza costituzionale e la specificità nei processi di integrazione con le realtà sociali ed economiche (Dal Messaggero Veneto del 10.07.2015).